Leonardo

Fascicolo 12


in "Manipoli"
Elogio delle parole
di Giuliano il Sofista (Giuseppe Prezzolini)
pp. 19-20


p. 19


p. 20



   Le parole servono a inverniciare di virtù i nostri difetti, a stuccare le coscienze incrinate, a vestire di bei muscoli le persone troppo ossute.
   Le parole sono come gli abiti: false ed utili. Sono cortigiani e adulatori, che innalzano i nostri fatti alle stelle, cantano la nostra persona, ingrandiscono i nostri pensamenti. Sono un fòro di avvocati ben pati, un areopo di giudici ben disposti, una schiera di militi devoti.
   Ci pungiamo con uno spillo? eccoci degli eroi. Facciamo un bon mot? ci chiamano Voltaire. Regaliamo un soldo a un affamato, quando abbiamo le budella piene? ed ecco che ci paragonano a San Francesco. Pronte ad ogni servizio, disposte ad ogni viaggio, mercenarie per ogni guerra, saltellanti, fugaci, imprecise, sono degli schiavi eccellenti e dei capaci maestri di casa. Economizzano le nostre facoltà, perchè spesso ci servono a pare gli altri, senza contar che noi stessi ci contentiamo di parole. Sono instancabili, inconsumabili, numerosissime. Fan da paciere e ci evitano liti. Versano l'olio degli eufemismi negli ingranaggi sociali, sicchè stridano meno. Ci procacciano femmine ed onori. Prosseneti, medici e mercanti insieme, cosa mirabile, non ci derubano.
   Non vogliono stipendio, e si danno a chi meglio le adopra, per qualunque causa, veramente al di là del bene e del male. Non ci gravano la memoria con i loro benefici. Se sparliamo di loro non ci rimproverano di ingratitudine, e non ci rinfaccian nemmeno la nostra contradizione di aver detto male delle parole, con le stesse parole....
   Le parole ci aiutano a trasformare la vita. Quest'oggi la vita si è fatta meschina: non si può uccidere un uomo senza il rischio di andare in galera; non si può bastonare una bestia, senza doversi guardare intorno per evitare un protettore della medesima.
   La parola ci salva da queste piccolezze. Le cose attraverso a lei diventan più grandi; il suo contatto le nobilita. Se avete una polemica, la chiamate battaglia; se discutete, giostrate; se andate in Sleeping car vi chiamate pellegrino. La parola abbellisce tutto; ci accarezza e ci blandisce. Discreta, si ritira quando occorre il silenzio. È un cortigiano perfetto. Noi ne abbiamo bisogno come i bambini dei loro eserciti di cartone; per essa ci siamo fatti una corte di signori bene ornati e ben vestiti, di adulatori fini e di compni cortesi; una corte svelta alata e leggiera, come uno sciame di farfalle. Non potendo avere una regalità sul serio, ce ne siamo fatti una di fiato....


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